Il nostro datacenter è stato progettato per sfruttare tutte le possibili soluzioni per ridurre al minimo il suo impatto sull’ambiente, senza compromettere i massimi standard garantiti di affidabilità e prestazioni!
Riavvia il servizio Nginx per ricaricare la configurazione:
systemctl restart nginx
Come installare PHP 8.2 su Almalinux
Installare PHP 8.2
dnf install epel-release
Il repository REMI fornisce versioni aggiornate di vari pacchetti software, inclusi PHP, che non sono disponibili nei repository predefiniti. Installa il repository REMI eseguendo i seguenti comandi:
user = nginx
group = nginx
listen.owner = nginx
listen.group = nginx
;listen.acl_users = apache
Avvia il servizio PHP-FPM e abilita l’avvio automatico al boot:
systemctl enable php82-php-fpm
systemctl start php82-php-fpm
systemctl status php82-php-fpm
Configurazione del certificato SSL Nginx con Let’s Encrypt su Almalinux
Let’s Encrypt è un’autorità di certificazione gratuita, automatizzata e aperta che fornisce certificati digitali per abilitare HTTPS (SSL/TLS) sui siti web. È stata lanciata nel 2015 dall’Internet Security Research Group (ISRG) con l’obiettivo di semplificare il processo di sicurezza dei siti web attraverso l’adozione di HTTPS. I certificati Let’s Encrypt sono riconosciuti e accettati da tutti i principali browser e hanno una validità di 90 giorni, ma possono essere rinnovati automaticamente per garantire una continua protezione crittografica.
Installa Certbot e il plugin del server web Nginx:
dnf install certbot python3-certbot-nginx
Richiedi un certificato SSL per esempio.com e www.esempio.com. L’indirizzo email verrà utilizzato per inviare notifiche quando il certificato SSL è prossimo alla scadenza.
Prima di procedere con l’installazione di Java, è consigliabile aggiornare il sistema. Puoi farlo attraverso questi comandi:
sudo dnf update&&sudo dnf install epel-release
Installazione di Java OpenJDK
AlmaLinux fornisce OpenJDK, una versione open-source di Java. Puoi installare diverse versioni di OpenJDK utilizzando l’interfaccia di gestione dei pacchetti:
Prepariamo il sistema per l'installazione di docker
Prima di tutto, dovremo aggiungere il repository Docker al nostro sistema e successivamente disinstallare alcuni pacchetti in conflitto che sono installati per impostazione predefinita su AlmaLinux.
Verificare e installare gli aggiornamenti di sistema
sudo apt update && sudo apt -y upgrade
Pulire la cache di APT dopo l’upgrade
sudo apt autoremove
Aggiungi il repository APT PHP
Per installare i pacchetti PHP 8.2 su Ubuntu, utilizzeremo il PPA PHP di Ondřej Surý che fornisce le versioni stabili più recenti di PHP per i sistemi Ubuntu e Debian.
Installare alcuni pacchetti di dipendenze prima di aggiungere il repository.
Per utilizzare xrdp, installa un ambiente desktop su un server Linux. Un ambiente desktop fornisce l’interfaccia grafica su cui xrdp si basa per consentire l’accesso GUI remoto. Procediamo ad aggiornare il sistema:
apt update -y
Installiamo Xfce:
apt install xfce4 xfce4-goodies -y
Installiamo xRDP
xRDP è un software libero e open source che consente agli utenti di accedere a un desktop remoto su sistemi Linux utilizzando il protocollo Remote Desktop Protocol (RDP). Questo permette agli utenti di controllare il desktop del server Linux da un computer remoto, consentendo loro di utilizzare applicazioni e risorse come se fossero fisicamente sul server. xrdp offre un’alternativa per coloro che necessitano di un accesso desktop remoto su piattaforme Linux utilizzando il protocollo RDP standard di Microsoft.
Procediamo a installare xRDP:
apt install xrdp -y
Verifichiamo che sia installato correttamente:
systemctl status xrdp
Se il servizio non è attivo, digitare:
systemctl start xrdp
Se non dovesse avviarsi, verificare i log ed eventualmente aprire un ticket con il relativo errore.
Inseriamo xRDP sul Firewall
Se di default viene bloccato il traffico, è necessario inserire delle regole per accedere la connessione al desktop remoto.
In questo caso, è necessario inserire questa regola:
ufw allow 3389
In alternativa, è possibile whitelistare il proprio ip per accedere
ufw allow from tuoip/32 to any port 3389
Applichiamo le regole:
ufw reload
Connettiamoci al desktop remoto
Per connetterti al server Xrdp da un computer Windows 10/11, devi aprire Esegui premendo il pulsante Windows+R e quindi digitare “mstsc” per aprire la Connessione Desktop remoto, come indicato di seguito
Cliccare su connetti e riceverete questa schermata:
Una volta cliccato su “Si”, si aprirà un’altra finestra per effettuare il login. Effettuate il login inserendo i dati di accesso della vps.
Infine cliccare su “OK” e se i dati sono corretti, si aprirà il desktop remoto.
Installare java su Ubuntu
Aggiornare il sistema
Prima di procedere con l’installazione di Java, è consigliabile aggiornare il sistema. Puoi farlo attraverso questo comando:
sudo apt update
Inseriamo la repository:
sudo add-apt-repository ppa:linuxuprising/java
Installazione di Java OpenJDK
Per installare la versione predefinita di OpenJDK disponibile nei repository Ubuntu, esegui:
apt install default-jdk
Questo installerà la versione predefinita di OpenJDK, che potrebbe non essere sempre la versione più recente.
Nella tab a seguire, sono riportati i comandi per installare le diverse versioni di java:
Nginx è disponibile nei repository predefiniti di Ubuntu. Per procedere con l’installazione, esegui i seguenti comandi:
apt update
apt install nginx
Dopo aver completato l’installazione, il servizio Nginx verrà avviato automaticamente. Puoi verificarlo eseguendo il seguente comando:
systemctl status nginx
● nginx.service - LSB: starts the nginx web server
Loaded: loaded (/etc/init.d/nginx; generated)
Active: active (exited) since Thu 2024-02-15 16:44:17 CET; 1s ago
Docs: man:systemd-sysv-generator(8)
Process: 1791124 ExecStart=/etc/init.d/nginx start (code=exited, status=0/SUCCESS)
feb 15 16:44:17 ubuntu systemd[1]: Starting LSB: starts the nginx web server...
feb 15 16:44:17 ubuntu systemd[1]: Started LSB: starts the nginx web server.
Ottimo. Nginx è stato installato sul tuo computer Ubuntu. Ora puoi gestire il servizio Nginx come qualsiasi altra unità di sistema.
Creiamo il blocco server
Nginx ha generato automaticamente una pagina di benvenuto per Ubuntu 20.04, la quale si trova nel documento HTML nella cartella /var/www/html/. Se desiderate creare un sito web personalizzato, è consigliabile creare una nuova cartella dedicata al vostro dominio anziché modificare direttamente questa cartella predefinita. Per farlo, eseguite il seguente comando:
sudo mkdir -p /var/www/example.com/html
In questo esempio, utilizziamo il nome di dominio example.com, che dovrai sostituire con il nome del tuo dominio. Prima di procedere, è necessario assegnare i permessi:
Nella nuova cartella, create il vostro primo documento HTML. Questo sarà la pagina iniziale del vostro progetto.
sudo nano /var/www/example.com/html/index.html
Siete liberi di progettare questa pagina iniziale secondo le vostre preferenze. Qui di seguito vi presento un esempio base che potete adattare e personalizzare completamente a vostro piacimento:
ServerEasy
ServerEasy
Benvenuti su ServerEasy! Questo è un esempio di pagina HTML.
Ora è necessario configurare Nginx per richiamare il nuovo contenuto. Per fare ciò, creare un nuovo file di configurazione nella cartella di Nginx:
Dopo aver creato questo file di configurazione nella cartella “sites-available”, sarà necessario creare un collegamento simbolico nella cartella “sites-enabled”. Quest’ultima cartella viene utilizzata da Nginx durante l’avvio per determinare quali siti web devono essere visualizzati.
Aggiornate innanzitutto l’elenco dei pacchetti esistenti e installate alcune dipendenze necessarie per i passaggi successivi. Gli strumenti ca-certificates, curl, gnupg e lsb_release saranno utilizzati per scaricare i dettagli del repository Docker apt corretto e la chiave di firma per il vostro sistema. Anche se probabilmente avete già questi pacchetti, è sempre bene assicurarsi che siano disponibili.
Aggiorniamo i pacchetti:
apt update -y
Installare alcuni pacchetti pre-requisito che consentono ad apt di utilizzare pacchetti tramite HTTPS:
Per iniziare, dirigiamoci verso la gestione del prodotto nell’area clienti sul sito di ServerEasy. Cerchiamo il pulsante “Reinstall” e facciamo clic su di esso, seguendo le indicazioni presenti nello screen a seguire.
Scegliere il sistema operativo
Per procedere all’installazione, è sufficiente fare clic sul pulsante circolare sulla sinistra, come indicato nell’immagine.
Apparirà un modulo informativo che vi avviserà della procedura di reinstallazione e vi fornirà l’opzione di scegliere la nuova password da impostare al momento della successiva reinstallazione.
Cliccando su “Conferma” darà inizio al processo di reinstallazione.
Come effettuare un backup a una VPS Cloud
Acquisto funzione backup
Per utilizzare la funzione di backup, è essenziale aver acquistato il servizio “Backup” al momento dell’acquisto della VPS o successivamente. È possibile acquistare il servizio di backup tramite il pulsante “Upgrade/Downgrade delle Opzioni”.
Selezionare l’addon desiderato e infine cliccare su “Clicca per continuare”.
Come effettuare un backup
Per eseguire un backup, è sufficiente accedere alla sezione “Backups” nel pannello di gestione della VPS, come mostrato nell’immagine.
All’interno, potete notare il contatore dei backup disponibili e di quelli utilizzati, oltre ad altre funzioni che mostrano la data di esecuzione, il formato e le dimensioni dei backup. Per avviare un nuovo backup, fare clic su “Nuovo Backup”.
Dopo questo passaggio, si aprirà una finestra in cui potrete selezionare il tipo di “Compressione” e la “Modalità”. La modalità indica semplicemente lo stato della VPS durante il backup.
Dopo aver cliccato su “Conferma”, riceverete successivamente una notifica che informa dell’avvio del processo di backup.
Una volta completato il processo di backup, l’elenco mostrerà il backup appena eseguito.
Come ripristinare il backup
Per ripristinare il backup, è sufficiente fare clic su “Restore”.
Infine cliccare su “Conferma”.
Quando tornerete al menu’ gestione della vps, notere questo avviso. Il backup è in corso di ripristino.
Come effettuare un upgrade a una VPS Coud
Scegliamo il piano desiderato
Per eseguire l’upgrade è necessario navigare fino al servizio desiderato, fare clic su “Azioni”, e successivamente selezionare “Upgrade/Downgrade Pacchetto”.
Su questa pagina è possibile selezionare il piano desiderato e il periodo contrattuale. Una volta effettuata la selezione, è sufficiente fare clic su “Scegli il Prodotto” per procedere.
Procediamo al pagamento
Il sistema vi condurrà nuovamente al riepilogo dell’ordine, dove verrà calcolata la differenza fino alla scadenza del piano contrattuale. Successivamente, sarà necessario selezionare il metodo di pagamento e procedere con il checkout cliccando su “Cassa”.
Infine, sarà generata la fattura proforma da saldare. Una volta effettuato il pagamento, avverrà l’upgrade automatico. Tuttavia, il tempo necessario per l’elaborazione dipende dal metodo di pagamento utilizzato; per i bonifici bancari, di solito, sono necessari 1-2 giorni lavorativi. Si consiglia pertanto di inviare una copia del bonifico via ticket o info@servereasy.it
Come impostare i task su una VPS Cloud
Come funziona il VM Power Task?
Il VM Power Task è una funzione di questo modulo che consente agli utenti di avviare, arrestare, riavviare o sospendere le vm direttamente dall’interfaccia WHMCS, senza dover accedere manualmente all’interfaccia. In sostanza, gli utenti possono gestire le loro VM senza dover passare attraverso l’interfaccia. Questo rende la gestione delle VM più conveniente e integrata con il sistema di gestione delle fatture e dei clienti fornito da WHMCS.
Rechiamoci sulla funzione vm power task.
Clicchiamo su “Aggiungi task”.
Le azioni disponibili sono: Avvio, Stop, Riavvio che possono essere automatizzati con l’orario desiderato e altre impostazioni personalizzabili
Una volta impostato tutti parametri ci basterà cliccare su “Create” per impostare il task. Il task sarà già operativo.
Spiegazione generale delle info sulle VPS Cloud indicato sul gestionale
Cosa indica il gestionale "Informazionei generali"?
Attenzione!
Il disk usage non mostra l’utilizzo reale del disco, in quanto è una limitazione della modulo con la virtualizzazione.
Informazioni generali:
Status: Indica lo stato corrente della macchina virtuale, che nel caso specifico è “Running” (in esecuzione).
Hostname: Il nome del server.
Uptime: Il tempo trascorso dall’avvio della macchina virtuale, espresso in ore:minuti:secondi.
CPU Usage: L’utilizzo della CPU in percentuale rispetto al numero di core della CPU della macchina virtuale.
RAM: La quantità di memoria RAM utilizzata rispetto alla quantità totale disponibile.
Network Rate: La velocità di trasmissione dei dati attraverso la rete, espressa in MB/s o Mbps (megabit per secondo).
Boot Order: L’ordine di avvio dei dispositivi. Bandwidth Usage: La quantità di dati trasferiti attraverso la rete, espresso in MB (megabyte).
Queste informazioni forniscono una panoramica dettagliata sullo stato e le risorse utilizzate dalla macchina virtuale, consentendo agli utenti di monitorare e gestire efficacemente le loro risorse di calcolo e rete.
Come funziona la protezione ddos
Quando si tratta di garantire che i tuoi servizi online rimangano sempre accessibili e protetti, la protezione contro gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) è essenziale. Immagina i tuoi server come le fondamenta della tua presenza digitale – devono essere solidi e protetti da qualsiasi minaccia esterna.
I servizi di protezione DDoS offerti da Servereasy.it agiscono come uno scudo digitale per i tuoi server, garantendo che rimangano operativi anche durante gli attacchi più intensi. Ecco come funzionano:
Filtraggio del traffico: Utilizzando algoritmi avanzati, il sistema di protezione esamina attentamente ogni richiesta in arrivo e distingue tra il traffico legittimo e quello dannoso. Le richieste dannose vengono bloccate prima di raggiungere i tuoi server, proteggendoli da sovraccarichi indesiderati.
Mitigazione in tempo reale: In caso di attacco DDoS, Servereasy.it risponde prontamente per mitigare l’impatto sull’operatività dei tuoi server. Ciò assicura che i tuoi servizi rimangano accessibili agli utenti legittimi, riducendo al minimo i disagi causati dagli attacchi.
Monitoraggio costante: Il traffico in arrivo viene monitorato costantemente per individuare eventuali anomalie o pattern sospetti. Questo approccio proattivo consente di identificare e neutralizzare rapidamente le minacce, garantendo la sicurezza dei tuoi server a lungo termine.
In sintesi, la protezione DDoS di Servereasy.it è una parte essenziale della tua strategia di sicurezza digitale. Protegge i tuoi server da attacchi dannosi, assicurando che i tuoi servizi online rimangano sempre operativi e accessibili agli utenti legittimi. Con Servereasy.it, puoi dormire sonni tranquilli sapendo che le tue fondamenta digitali sono al sicuro.
I Server Dedicati di ServerEasy possono essere gestiti direttamente dal sito, una funzione particolarmente utile in caso di emergenza per ripristinare l’accesso. Per procedere, è necessario accedere alla sezione di gestione dei servizi.
Dopo aver selezionato il servizio da gestire, verrà visualizzato il pannello di controllo del Server Dedicato.
In fondo alla pagina, cliccate su “Apri Console”. Si aprirà una nuova finestra e sarete reindirizzati alla console del server dedicato.
Configurazione della rete per ServerEasy con Debian o Ubuntu
Questa guida ti spiega come configurare la rete sul tuo server ServerEasy usando Debian o Ubuntu. La configurazione include sia IPv4 che IPv6.
Configurazione dell'indirizzo IPv4 principale
In ServerEasy, il tuo indirizzo IPv4 principale è parte di una rete più grande, ma deve essere configurato in modalità point-to-point per garantire che il traffico passi correttamente attraverso il gateway.
Aggiunta delle impostazioni IPv4
Usa il file /etc/network/interfaces per configurare la rete IPv4:
1) Apri il file di configurazione
sudo nano /etc/network/interfaces
2) Inserire queste righe
Sostituisci 185.25.0.250 con il tuo indirizzo IPv4 e 185.25.204.1 con l’IP del gateway che ti ha fornito ServerEasy.
# Interfaccia di loopback
auto lo
iface lo inet loopback
# Configurazione IPv4
auto eth0
iface eth0 inet static
address 185.25.0.250
netmask 255.255.255.255
gateway 185.25.204.1
pointopoint 185.25.204.1
3) Salva e chiudi il file
Premi Ctrl + X, Y, poi Invio per salvare.
4) Riavvia la rete
sudo systemctl restart networking
Metodo tramite NetPlan
When using netplan this is done via the on-link keyword in the configuration:
La tecnologia RAID consente di migliorare le prestazioni o la ridondanza dei dati combinando più dischi in un array logico. Segui questa guida per configurarlo utilizzando gli strumenti nativi di Windows.
1. Preparazione del Sistema
Assicurati di utilizzare una versione recente del sistema operativo, come Windows Server 2019 o 2022.
Verifica che i dischi siano collegati correttamente al server e riconosciuti dal sistema.
2. Accesso alla Gestione Disco
Premi Win + R per aprire la finestra di dialogo Esegui.
Digita diskmgmt.msc e premi Invio.
Si aprirà l’interfaccia di Gestione Disco, dove potrai visualizzare i dischi disponibili.
3. Inizializzazione dei Dischi
Se i dischi non sono ancora inizializzati, fai clic destro su ciascun disco e seleziona Inizializza disco.
Scegli lo stile di partizione (GPT o MBR), in base alle esigenze del tuo sistema.
4. Conversione a Disco Dinamico
Per configurare il RAID, i dischi devono essere dinamici.
Fai clic destro sul disco nella sezione inferiore della finestra di Gestione Disco.
Seleziona Convert to Dynamic Disk e segui le istruzioni.
5. Creazione del RAID
Esempio per RAID 1 (Mirror):
Fai clic destro su un volume esistente e seleziona Add mirror.
Scegli un disco disponibile per creare il mirror.
Conferma e attendi che i dati vengano sincronizzati tra i due dischi.
Esempio per RAID 5:
Fai clic destro su uno spazio vuoto e seleziona Nuovo volume con spanning.
Segui le istruzioni per aggiungere più dischi al volume.
6. Sincronizzazione e Verifica
Dopo aver creato l’array, Windows inizierà automaticamente la sincronizzazione.
Controlla lo stato nella Gestione Disco per verificare che il processo sia completato correttamente.